sabato 13 dicembre 2008

Un eterno segno grafico serpeggiante che corteggia una spirale

In una danza obliqua
ingorda di sospensioni
galleggia nell'aria
la corda impiastricciata di miele e spine

Posticcio e inutile
il grillo parlante
che si accucciatra le circonvoluzioni magmatiche del cervello

Trova respiro la temerarietà
in bilico tra l'umano e il divino
quando si scivola al contrario
precipitando verso l'alto
con lo sguardo che circuisce le viscere della terra

Incipiente l'esperienza luciferina
che scolpisce antitesi tra le palpebre socchiuse
della vanità

Tutto ciò che non si può dire e non si può fare
è voluttà appetitosa
che non sa essere pavida

Negletta è l'assennatezza noiosa
foriera di mendaci lusinghe
perchè pulsando
il sangue si rovescia e distilla gocce di follia

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