mercoledì 16 luglio 2008

INTERVISTA CON CLAUDIA GIRAUDO

CLAUDIA GIRAUDO
IL GIOCO DI TUTTI GLI “IO” POSSIBILI

Claudia Giraudo lavora presso l'atelier d'arte “Bottega Indaco” di Torino.
La sua ricerca artistica tende a decontestualizzare l’individuo al fine di arricchirlo, nobilitarlo e conferirgli una dimensione di giocosa ed elegante atemporalità.
Parteciperà alla mostra collettiva “Il volto, incarnazione del Sogno” (Alassio, 30 agosto - 28 settembre 2008) con alcuni quadri che esprimono il desiderio di rappresentare il sogno della teatralità per il gusto di uscire da se stessi ed entrare in altre dimensioni possibili.
Qui di seguito una breve intervista con l'artista.

1. Che cos’è il Sogno e che origini ha?

Il Sogno è un’esperienza alchemica atemporale che nasce dai nostri desideri e dai nostri bisogni, e che permette a un individuo di poter esprimere pienamente se stesso. E’ una spinta verso il cambiamento e la trasformazione della Realtà, per sperimentare una condizione in cui tutto è possibile. Il Sogno esprime l’intimità di un essere umano, perché ogni Sogno è unico e irripetibile. E’ un percorso eterico che si materializza attraverso i sensi per diventare tangibile.

2. Qual è il rapporto tra Sogno e Realtà? E l’arte, in questo binomio, dove si colloca?

Sogno e Realtà viaggiano su due piani paralleli che tendono a intersecarsi a un certo punto del loro cammino. Il Sogno si colloca su un piano astratto, la Realtà invece su un piano materiale, e noi viviamo tra queste due dimensioni, altalenando incessantemente da una all’altra.
La pittura consente, attraverso la manipolazione della materia e l’esperienza sensoriale, di trasformare il Sogno dell’artista in Realtà, secondo la forma che egli ha scelto di conferirgli, per poi ritornare, in virtù di uno spettatore che lo assorbe e lo trasforma, nuovamente astrazione.

3. Perché il volto può rappresentare il Sogno?

Ogni particella del nostro corpo parla, ma il volto più di tutto: racchiude ogni sfumatura della vasta gamma delle emozioni umane, incarna tutti e cinque i sensi e, secondo la fisiognomica, può anche rivelare determinate peculiarità caratteriali. Dunque esso è il mezzo più efficace per capire e carpire i sogni e l’intimità degli esseri umani.

4. La tua arte che cosa intende rappresentare e comunicare?

Io desidero dare agli altri la possibilità di vivere il loro Sogno attraverso il mio. E’ proprio grazie a questo processo che il Sogno diviene libertà incondizionata e comunicazione universale: ogni Sogno ne genera un altro, all’infinito. Mi piace pensare che ciò che sogno si possa materializzare attraverso il mio corpo e diventare un’immagine che lo spettatore può vedere e comprendere. E non mi infastidisce, anzi, mi affascina, l’idea che il mio Sogno possa essere interpretato secondo innumerevoli e imprevedibili combinazioni, creando spunti e stimoli nuovi.
La mia pittura vuole rappresentare dei personaggi, dei teatranti, che trascendono la dimensione spazio-temporale per diventare figure simboliche che rispecchiano tutti gli “Io” possibili che albergano dentro di noi. Attraverso il travestimento l’identità cangia e gioca a scoprire le proprie infinite possibilità. E grazie a queste metamorfosi il nostro spirito si evolve, cresce e si espande.

Chiara Manganelli

IL VOLTO, INCARNAZIONE DEL SOGNO
Mostra di pittura – Esposizione collettiva dell’atelier “Bottega Indaco” di Torino:
Ciro Palumbo – Akira Zakamoto – Luisella Bardella – Claudia Giraudo – Laura Giai Baudissard
Dal 30 agosto al 28 settembre 2008
Ex Chiesa Anglicana, Via Adelasia, 10 – Alassio (SV)
Curatore: Nicola Angerame

Per informazioni:
Bottega Indaco - Via Frassineto, 34 – 10139, Torino - Tel. 347 8143278 - bottegaindaco@tiscali.it - http://www.bottegaindaco.blogspot.com/

Ufficio stampa - nicola.angerame@libero.it

Catalogo in sede, a cura di Nicola Angerame e Chiara Mang
anelli

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